I prem stant an!
La storia dell'Hotel Lungomare, in dialetto romagnolo e in italiano
DIALETTO ROMAGNOLO
Stant an, i è un moch d’an, l’è na vida.
A so vec, ma sa ser i och um pé d’esar incora che burdel ch’e pischeva int’e mer a meza gamba.
Neca l’Hotel Lungomare st’an e ciumpesc i stanta; l’è sempar sté d’la fameja Magnani e ades l’è la querta generazio c’la lavora intl’alberg. E prem e fu e sgnor Leo cun la moi, la sgnora Noemi; l’o l’era un sbaruzai, li la faseva da magné par i bagnant d’iste.
I cminzé cun do camri, e pù i pinsé ad fe un lavor in grand; i fasé l’alberg e il fasé cun di debit, ma lavurend cun fadiga e unestament i paghé i debit e i dvinté sempar pio grand; lavuré e sugné, sugné, coma c’us dis in Rumagna, in grand; sugné albirg, sugné turesta, sugné na Rumagna pio granda e pio bela.
E pù seminé ben, dop i vec i ariva i zuvan, e i Magnani i ha tot di albirg; il Lungomare l’è de sgnor Sergio e ad su moi, la sgnora Lara; i lavora, i lavora tant e l’alberg l’è sempar piò bel e impurtant, l’alberg l’è vs a e zentar e taché a e mer, l’è na galantarì.
E i client i ariva e pù i torna parché is trova ben e quend i torna a cà il dis ai su amig; al camri agli è beli, e servizi zintil, us magna ben e sub bev mei. Pù la grand idea: esar sempar avirt, d’isté e d’inveran. E icé la zent la sa sempar c’u ie un sit indo andè a Zirvia.
Dop Sergio e Lara i ie i fiul e pù i anvud e is pasa coma e bastunzi d’la stafeta e spirit de “Lungomare”.
Tot insé, tot i lavora e i cuntenua la tradizio.
E mond e cambia, ma e Lungomare l’è sempar lé cun al su tradizio e la voia ad cambié sempar par acuntinté sempar i client.
Quist ie sol i prem stant an.
ITALIANO
Settanta anni sono tanti, io ho settant’anni ma, se chiudo gli occhi, mi sembra di essere ancora quel ragazzino che pescava nel mare con l’acqua a mezza gamba.
Anche l’hotel Lungomare compie settant’anni, è sempre stato della famiglia Magnani e questa è la quarta generazione che lavora nell’albergo. I primi furono la signora Noemi, che cucinava per i turisti d’estate e il sig. Leo, che aveva carri da trasporto.
Cominciarono affittando due camere, poi pensarono di accrescersi: costruirono l’albergo e lo fecero con dei debiti, ma lavorando con impegno ed onestà pagarono i debiti e si espansero; lavorare e sognare, come si dice in Romagna “in grande”; sognare alberghi, sognare turidti, sognare una Romagna più importante e più bella.
E poi seminar bene; ai vecchi succedono i giovani, e tutti i Magnani sono albergatori. Il Lungomare appartiene al sig. Leo e alla sig.ra Lara, sua moglie. Lavorano, lavorano tanto e bene e l’albergo è sempre più bello ed importante, posizionato fra il vicino centro storico ed il mare, dal quale lo separa solo la spaiggia; è una cosa spettacolosa.
I clienti arrivano e poi tornano perché si trovano bene e poi, col passaparola, informano gli amici: belle camere, ottimo servizio, mangiar bene e bere meglio. Poi un’intuizione geniale: essere sempre aperti, d’estate e d’inverno. Così la gente sa che vi è un albergo a Cervia che è sempre disponibile.
A Sergio e Lara seguono i figli e poi i nipoti, in un’ideale staffetta passandosi lo spirito che ha ispirato il “Lungomare”.
Tutti insieme, lavorano e continuano la tradizione.
Il mondo cambia, ma il Lungomare è sempre lì, con le sue tradizioni e la voglia di cambiare sempre per venire incontro alle nuove esigenze dei clienti.
Questi sono solo i primi settant’anni.
Stant an, i è un moch d’an, l’è na vida.
A so vec, ma sa ser i och um pé d’esar incora che burdel ch’e pischeva int’e mer a meza gamba.
Neca l’Hotel Lungomare st’an e ciumpesc i stanta; l’è sempar sté d’la fameja Magnani e ades l’è la querta generazio c’la lavora intl’alberg. E prem e fu e sgnor Leo cun la moi, la sgnora Noemi; l’o l’era un sbaruzai, li la faseva da magné par i bagnant d’iste.
I cminzé cun do camri, e pù i pinsé ad fe un lavor in grand; i fasé l’alberg e il fasé cun di debit, ma lavurend cun fadiga e unestament i paghé i debit e i dvinté sempar pio grand; lavuré e sugné, sugné, coma c’us dis in Rumagna, in grand; sugné albirg, sugné turesta, sugné na Rumagna pio granda e pio bela.
E pù seminé ben, dop i vec i ariva i zuvan, e i Magnani i ha tot di albirg; il Lungomare l’è de sgnor Sergio e ad su moi, la sgnora Lara; i lavora, i lavora tant e l’alberg l’è sempar piò bel e impurtant, l’alberg l’è vs a e zentar e taché a e mer, l’è na galantarì.
E i client i ariva e pù i torna parché is trova ben e quend i torna a cà il dis ai su amig; al camri agli è beli, e servizi zintil, us magna ben e sub bev mei. Pù la grand idea: esar sempar avirt, d’isté e d’inveran. E icé la zent la sa sempar c’u ie un sit indo andè a Zirvia.
Dop Sergio e Lara i ie i fiul e pù i anvud e is pasa coma e bastunzi d’la stafeta e spirit de “Lungomare”.
Tot insé, tot i lavora e i cuntenua la tradizio.
E mond e cambia, ma e Lungomare l’è sempar lé cun al su tradizio e la voia ad cambié sempar par acuntinté sempar i client.
Quist ie sol i prem stant an.
ITALIANO
Settanta anni sono tanti, io ho settant’anni ma, se chiudo gli occhi, mi sembra di essere ancora quel ragazzino che pescava nel mare con l’acqua a mezza gamba.
Anche l’hotel Lungomare compie settant’anni, è sempre stato della famiglia Magnani e questa è la quarta generazione che lavora nell’albergo. I primi furono la signora Noemi, che cucinava per i turisti d’estate e il sig. Leo, che aveva carri da trasporto.
Cominciarono affittando due camere, poi pensarono di accrescersi: costruirono l’albergo e lo fecero con dei debiti, ma lavorando con impegno ed onestà pagarono i debiti e si espansero; lavorare e sognare, come si dice in Romagna “in grande”; sognare alberghi, sognare turidti, sognare una Romagna più importante e più bella.
E poi seminar bene; ai vecchi succedono i giovani, e tutti i Magnani sono albergatori. Il Lungomare appartiene al sig. Leo e alla sig.ra Lara, sua moglie. Lavorano, lavorano tanto e bene e l’albergo è sempre più bello ed importante, posizionato fra il vicino centro storico ed il mare, dal quale lo separa solo la spaiggia; è una cosa spettacolosa.
I clienti arrivano e poi tornano perché si trovano bene e poi, col passaparola, informano gli amici: belle camere, ottimo servizio, mangiar bene e bere meglio. Poi un’intuizione geniale: essere sempre aperti, d’estate e d’inverno. Così la gente sa che vi è un albergo a Cervia che è sempre disponibile.
A Sergio e Lara seguono i figli e poi i nipoti, in un’ideale staffetta passandosi lo spirito che ha ispirato il “Lungomare”.
Tutti insieme, lavorano e continuano la tradizione.
Il mondo cambia, ma il Lungomare è sempre lì, con le sue tradizioni e la voglia di cambiare sempre per venire incontro alle nuove esigenze dei clienti.
Questi sono solo i primi settant’anni.